Sabato 1 agosto 2015, giorno di apertura della grande Solennità del Perdono di Assisi alla Porziuncola, luogo in cui il Signore ha concesso l’Indulgenza a Francesco d’Assisi, ad un anno dal Giubileo del Perdono c’è stata, presso il teatro “Le Stuoie” della Domus Pacis, la bella conferenza di Franco Nembrini su Misericordia e Divina Commedia. O meglio, a pochi mesi dall’inizio del Giubileo straordinario sulla Misericordia, come Dante abbia parlato e testimoniato la Misericordia nella sua Opera.
L’incontro di Nembrini chiude un ciclo triennale di riflessioni sul Perdono: prima di lui sono intervenuti a Santa Maria degli Angeli Massimo Cacciari ed il priore di Bose Enzo Bianchi.
“Inutile dire che sono emozionatissimo”, ha esordito Franco Nembrini, che ha proseguito specificando “e lo sono innanzitutto per un sentimento di inadeguatezza, perché non sono uno studioso di Dante nel senso accademico del termine e ci sono tante cose di Dante e della Divina Commedia che non conosco, per cui l’ultimo mio pensiero è quello di spacciarmi per un fine intenditore di letteratura medievale. Semmai mi ritengo un esperto di Dante nel senso latino del termine, nel senso etimologico, cioè uno che avendo fatto una certa esperienza della vita, da Dante è stato aiutato a capirla, a viverla, per cui la storia del mio rapporto con Dante è la storia di uno che cerca di capire e di conoscere, e trova in Dante (come del resto in tutti i grandi autori e in tutta la grande arte) un interlocutore interessantissimo e autorevole. Solo in questo senso mi permetto di essere qui a parlarvi di Dante. E poi sono emozionato per il centenario del Perdono D’Assisi! Il primo pensiero che ho avuto quando mi hanno chiamato è stato: «Ma non avevano nessuno da chiamare?! Quelli che la sanno lunga sono tutti in ferie?». Poi mi intriga molto perché Francesco è il mio nome di battesimo, ed essere qui oggi con voi, a celebrare il Perdono, mi sembra una cosa straordinaria. Provo a fare ciò che mi è stato chiesto di fare. La domanda era proprio, vista l’occasione del Perdono d’Assisi: prova a dirci quel che Dante direbbe, quello che dice della misericordia e del perdono. È chiaro che in tre quarti d’ora riuscirò solo a dare degli spunti, poi toccherà a voi, se la cosa vi interessa, andare a vedere”.
Segue il video della conferenza, mentre chi fosse interessato trova l’intera trascrizione alla pagina del sito di Franco Nembrini.
L’incontro di Nembrini chiude un ciclo triennale di riflessioni sul Perdono: prima di lui sono intervenuti a Santa Maria degli Angeli Massimo Cacciari ed il priore di Bose Enzo Bianchi.
“Inutile dire che sono emozionatissimo”, ha esordito Franco Nembrini, che ha proseguito specificando “e lo sono innanzitutto per un sentimento di inadeguatezza, perché non sono uno studioso di Dante nel senso accademico del termine e ci sono tante cose di Dante e della Divina Commedia che non conosco, per cui l’ultimo mio pensiero è quello di spacciarmi per un fine intenditore di letteratura medievale. Semmai mi ritengo un esperto di Dante nel senso latino del termine, nel senso etimologico, cioè uno che avendo fatto una certa esperienza della vita, da Dante è stato aiutato a capirla, a viverla, per cui la storia del mio rapporto con Dante è la storia di uno che cerca di capire e di conoscere, e trova in Dante (come del resto in tutti i grandi autori e in tutta la grande arte) un interlocutore interessantissimo e autorevole. Solo in questo senso mi permetto di essere qui a parlarvi di Dante. E poi sono emozionato per il centenario del Perdono D’Assisi! Il primo pensiero che ho avuto quando mi hanno chiamato è stato: «Ma non avevano nessuno da chiamare?! Quelli che la sanno lunga sono tutti in ferie?». Poi mi intriga molto perché Francesco è il mio nome di battesimo, ed essere qui oggi con voi, a celebrare il Perdono, mi sembra una cosa straordinaria. Provo a fare ciò che mi è stato chiesto di fare. La domanda era proprio, vista l’occasione del Perdono d’Assisi: prova a dirci quel che Dante direbbe, quello che dice della misericordia e del perdono. È chiaro che in tre quarti d’ora riuscirò solo a dare degli spunti, poi toccherà a voi, se la cosa vi interessa, andare a vedere”.
Segue il video della conferenza, mentre chi fosse interessato trova l’intera trascrizione alla pagina del sito di Franco Nembrini.
Fonte: pagina di www.assisiofm.it
Franco NEMBRINI nasce a Trescore Balneario (Bergamo) il 15 agosto del 1955. Insegnante di religione (il primo laico della diocesi bergamasca), diventa uno dei responsabili di Comunione e Liberazione di Bergamo, si sposa e ha quattro figli maschi. Nel 1982 si laurea in Pedagogia alla Cattolica di Milano e, qualche tempo dopo da inizio alla scuola media libera “La Traccia” di Calcinate (Bergamo). Intanto insegna italiano negli istituti tecnici.
Dal 1999 al 2006 è presidente della Federazione Opere Educative (FOE), l’associazione di scuole paritarie legata alla Compagnia delle Opere. Nello stesso periodo fa parte del Consiglio nazionale della scuola cattolica e della Consulta nazionale di pastorale scolastica della CEI, nonché della Commissione per la parità scolastica del Ministero dell’Istruzione. Insegna nella scuola statale fino all’estate del 2009 quando deve lasciarla per motivi di salute, conservando però l’incarico di Rettore del centro scolastico “La Traccia” fino all’estate del 2015.
Negli ultimi anni, a seguito dell’inatteso successo dei suoi libri “Dante poeta del desiderio” e “Di padre in figlio” è stato chiamato a parlare di educazione e di Dante in tutta Italia e all’estero, in particolare in Spagna, Portogallo, America Latina e nei paesi del mondo russofono (Russia, Ucraina, Kazakhistan, Siberia). Fonda nel 2012 una piccola casa editrice, la Centocanti, con la quale pubblica un cofanetto di dvd “El Dante” e il suo commento al “Miguel Manara” di Milosz. Proprio il cofanetto di “El Dante”, realizzato nel 2012, attira l’attenzione di Tv2000, emittente della CEI, che propone a Franco di raccontare in televisione la sua passione per Dante e per la letteratura. Nasce così il ciclo di 34 puntate “Nel mezzo del Cammin”, mandato in onda tra il 2015 e il 2016. A seguito del successo ottenuto, nel 2016 realizza, sempre per Tv2000, “L’avventura di Pinocchio”.
Franco NEMBRINI nasce a Trescore Balneario (Bergamo) il 15 agosto del 1955. Insegnante di religione (il primo laico della diocesi bergamasca), diventa uno dei responsabili di Comunione e Liberazione di Bergamo, si sposa e ha quattro figli maschi. Nel 1982 si laurea in Pedagogia alla Cattolica di Milano e, qualche tempo dopo da inizio alla scuola media libera “La Traccia” di Calcinate (Bergamo). Intanto insegna italiano negli istituti tecnici.
Dal 1999 al 2006 è presidente della Federazione Opere Educative (FOE), l’associazione di scuole paritarie legata alla Compagnia delle Opere. Nello stesso periodo fa parte del Consiglio nazionale della scuola cattolica e della Consulta nazionale di pastorale scolastica della CEI, nonché della Commissione per la parità scolastica del Ministero dell’Istruzione. Insegna nella scuola statale fino all’estate del 2009 quando deve lasciarla per motivi di salute, conservando però l’incarico di Rettore del centro scolastico “La Traccia” fino all’estate del 2015.
Negli ultimi anni, a seguito dell’inatteso successo dei suoi libri “Dante poeta del desiderio” e “Di padre in figlio” è stato chiamato a parlare di educazione e di Dante in tutta Italia e all’estero, in particolare in Spagna, Portogallo, America Latina e nei paesi del mondo russofono (Russia, Ucraina, Kazakhistan, Siberia). Fonda nel 2012 una piccola casa editrice, la Centocanti, con la quale pubblica un cofanetto di dvd “El Dante” e il suo commento al “Miguel Manara” di Milosz. Proprio il cofanetto di “El Dante”, realizzato nel 2012, attira l’attenzione di Tv2000, emittente della CEI, che propone a Franco di raccontare in televisione la sua passione per Dante e per la letteratura. Nasce così il ciclo di 34 puntate “Nel mezzo del Cammin”, mandato in onda tra il 2015 e il 2016. A seguito del successo ottenuto, nel 2016 realizza, sempre per Tv2000, “L’avventura di Pinocchio”.
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